sabato 21 marzo 2009

Happy 1388

Abbiamo festeggiato il nuovo anno Persiano ieri, sulla terrazza dell'ICTP, nonostante il vento gelido. I dolci tipici iraniani sono davvero molto dolci: per fortuna non assumo molto zucchero normalmente - nemmeno nel caffè. C'era frutta secca in abbondanza (soprattutto pistacchi), la musica a tema e un piccolo tavolino con le "Sette S": sette oggetti il cui nome inizia con per S e rappresentano altrettanti auguri per il nuovo anno. Le foto non mi sono ancora arrivate.

Ho davvero visto "The Millionaire" e sono convinto che l'Oscar lo avrebbe dovuto vincere "Milk" o "Gran Torino", se non fosse stato completamente snobbato. I premi per il montaggio e la fotografia erano effettivamente meritati.

D'altra parte come è noto gli Oscar non vengono assegnati ai film che vengono considerati troppo "politici". Che è un modo per indicare quei film che mostrano (o suggeriscono) che qualcosa che non va. Oltre che un modo un po' ipocrita di giustificarsi, visto che non parlare di politica è proprio un modo di fare politica - e non sono certo il primo a dirlo. L'Academy funziona così, basta saperlo.

A proposito di "Gran Torino", se non lo avete visto non dovete assolutamente perderlo.



Infine ho visto "Watchmen", che è stato meglio di quanto mi aspettassi. Lo hanno reso leggermente più cupo di quanto fosse il fumetto, ma l'atmosfera è comunque abbastanza fedele. Durante i titoli di testa ci sono molti episodi che non hanno potuto inserire nel film, sarà divertente vederli al rallentatore appena ne avrò una copia. La voce di Manhattan non è veramente all'altezza. Non capisco le polemiche sul finale modificato, dato che il risultato è lo stesso. Il mezzo con cui viene raggiunto è del tutto secondario - un vero e proprio macguffin. Credo lo abbiano ammesso gli stessi autori.

In piscina sono tornato sotto i trenta secondi (in cinquanta metri). Anche se non è strepitoso mi ritengo soddisfatto lo stesso. Comunque, il risultato migliore è esserci andato tutte le volte.

Prima o poi troverò un relatore. A costo di invocare il suo nome per tre volte a mezzanotte in un incrocio deserto.

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