venerdì 18 settembre 2009

Chirping Around

Prima che sia passato un mese dall'ultimo post, qualche istantanea. Visita di un amico, mormoni in autobus, nuotare coi cormorani. La pioggia a trieste e un ignoto bambino che da qualche balcone faceva le bolle di sapone.

Post corto, dite? parecchio, soprattutto per tutto quello che è passato. Ma mi sto allenando per Twitter (ho un account, dormiente) o forse è meglio identi.ca, che è completamente open source.

sabato 22 agosto 2009

The Frontier of the Few

I titoli dei talk alle conferenze sono stupendi e spesso non hanno nessuna attinenza con il soggetto, quindi non mi sento particolarmente in colpa a appropriarmene per il blog.

La corrente in casa è tornata da pochi secondi: c'è un temporale particolarmente forte qui fuori. Il mio desktop mi aveva appena avvisato cambiando opportunamente lo sfondo per una scena appropriata. Con le nuove tecnologie di KDE gli sviluppatori stanno creando cose eccezionali.

In compenso durante il black out mi sono reso conto di quanto dipendiamo dall'elettricità. Ovvietà, è chiaro. Ma l'unica fonte di luce alternativa che ho è il cellulare, lasciato da qualche parte in casa...

Così cerco a tastoni nella stanza - ma ovviamente non era in stanza - finchè non mi cadono gli occhiali. A questo punto sto cercando a tastoni il cellulare e gli occhiali. Ci metto la mano sopra, ma sono troppo brusco e li spingo solo lontano da me, come in un film in cui il personaggio invece di raccogliere la pistola la spinge più lontano.

E per finire il quadretto cinematografico molti lampi che illuminano la stanza a sprazzi. Non abbastanza da trovare quello che mi serve, ma sufficienti a vedere il volto di un mostro subito prima di essere assaliti - nella migliore tradizione horror. Chiaramente non dovete preoccuparvi: ho sempre una motosega per queste evenienze.

Cosa vedere in una serata come questa? Sul momento posso consigliare "Gattaca", vecchiotto (1997) con Jude Law,



e "Crank", che è trash a un punto tale da non renderlo un difetto. C'è da far sentire Tarantino un impiegato della Disney. Non per tutti...



Il protagonista è Chev Chelios, assassino professionista che forse sta per morire, ma di sicuro non serenamente. Interpretato da Jason Statham che ha fato tutti i suoi stunt senza controfigura, compreso il volo appeso all'elicottero sorvolando Los Angeles. Un mito, senza dubbio.

venerdì 14 agosto 2009

La Maison en Petits Cubes

Martedì mentre scendevo dalla SISSA verso la fermata del bus ha iniziato a piovere. L'acquazzone è durato giusto il tempo di arrivare a destinazione ed è finito appena sono salito sul 36. Mentre camminavo si è formato un arcobaleno enorme e tanto valeva che arrivassi bagnato con delle foto, piuttosto che bagnato e basta. Sfortunatamente per proteggere la macchina dalla pioggia non ho fatto molta attenzione all'allineamento, quindi sono tutte foto storte...

Anche se non sono uscito a San Lorenzo, bensì l'undici ho visto lo stesso la mia stella cadente e espresso il mio desiderio. Ora devo solo constatare un'altra volta che sono solo superstizioni.

E infine, odio l'atmosfera da sabato del villaggio mentre si aspetta di andare a ballare. Soprattutto quando sei già pronto perchè hai sbagliato di un'ora l'appuntamento! Questo vale - ovviamente - per sabato scorso.

Come avevo già detto, Oktapodi non ha vinto l'Oscar quest'anno, bensì "La Maison en Petits Cubes" del giapponese Kunjo Kato. É sicuramente ben meritato, ma giudicate voi.


La Maison en Petites Cubes.

giovedì 13 agosto 2009

Qualche foto

Anche se non ho messo foto sul blog foto negli ultimi decenni qualcuna l'ho fatta, quindi ne metto in ordine sparso. A cominciare da Londra, lo scorso Ottobre: Hyde Park



Giorgio e Francesca prima che noi ripartissimo.



Il canal grande a Trieste con San Antonio sul fondo, la mia casa è giusto a fianco alla chiesa, sulla sinistra.



Il castello di Miramare visto dal lungomare.


Chamonix, dove sono stato questo inverno


E qualche foto sparsa del tramonto a Trieste. A Gennaio la luce la sera è incredibile, gli edifici diventano rosa e oro.



E il molo audace


Cercherò di postare altre foto in futuro, ma la mia connessione è veramente lentissima a caricarle e io sono tanto tanto pigro, quindi non prometto nulla.

mercoledì 5 agosto 2009

Be inspired, be free

KDE 4.3.0 è stata rilasciata ieri. Si chima Kaizen - o Caizen, perchè le "K" si stanno riducendo drasticamente in KDE - che è il miglioramento continuo in tutte gli aspetti della vita. E per non escludere nessuno, KDE sarà presto disponibile anche per Windows e Mac anche se non vedo perchè dovreste volerli usare.



Novità a parte questo? Parecchie. Ma sono pigro e non ho nemmeno voglia di pensare tutto quello che è successo dall'ultimo post.

Sono stato all'Akademy, o meglio GCDS, tornando con alcune magliette e un senso di autocompiacimento che sfiora da vicino la presunzione. In fondo stiamo solo migliorando il mondo, no?

Scherzi a parte, il viaggio è stato fantastico, il talk è andato mediocremente, anche se a così poca distanza dal ritorno da Tokyo (due giorni) il fuso si è fatto sentire. In compenso è una scusa fantastica per quando mi comporto da idiota: è da aggiungere al repertorio, visto che mi servono spesso...

Gran Canaria ha una temperatura costante di 27 gradi, con un leggero vento e nuvole che diffondono la luce del sole, per cui è impossibile capire che ore sono guardando il cielo. QtSoftware ci ha regalato un asciugamano al posto della solita borsa, Google una sport-bottle. Si sono visti i gruppi di asciugamani verdi su tutta la Playa de las Canteras.

I party degli sponsor - Canonical, BasysKom e Nokia - sono stati divertentissimi. Alcolici e crocchette di formaggio, spiedini vari e sushi e gli sviluppatori di Amarok che si lanciano periodicamente in ululati.

al ritorno una scuola estiva su sistemi fuori equilibrio. Interessante, anche per la gente che ho incontrato.

E dopo aver letto tutta la letteratura che è venuta in mente al mio supervisor, la settimana scorsa inizio la tesi. Beh, non proprio, perchè nel frattempo ho finito altri lavori in parallelo e si sono sovrapposti altri impegni (leggi: scocciature). Riuscirò mai a fare qualcosa di utile?

mercoledì 1 luglio 2009

Nessuna notizia durante il (breve) soggiorno. Soprattutto perchè non avevo la connessione in camera. Colpa mia, visto che non avevo la password. Mi ha aiutato a concentrarmi sul lavoro: tanto in così poco tempo non c'era molto altro da fare. Andrà meglio la prossima volta.

Sono tornato da un giorno. A Fiumicino ho fatto qualche ora di ritardo perchè prima l'equipaggio è stato dirottato su un volo per Torino e hanno dovuto chiamare un nuovo equipaggio dall'hotel. Poi si sono resi conto he a Trieste non ci sono i rifornimenti quindi hanno dovuto caricare doppi pasti per il ritorno.

Sono tornato con un sacco di souvenir (di cui alcuni per me)... Devo acora disfare la valigia, ma non ho ancora recuperato il fuso, quindi rimanderò a più tardi. Adesso credo che andrò in SISSA per cercare di recuperare il ritmo corretto.

martedì 23 giugno 2009

Di nuovo qui

Altro mese senza notizie; ho pensato che almeno un aggiornamento da Tokyo valesse la pena. Non che a Trieste non succeda nulla, ma è ancora più difficile pensare che possa interessare a qualcuno. Se si aggiunge anche il fatto che cerco di parlare il meno possibile di lavoro... Insomma, meno film del solito e più bagni. ma cinema e birra ci sta sempre, per cui nei giorni scorsi si è visto "Soffocare". Perderò la prima di Transformers, ma se qualcuno cerca di rovinarmelo firma la sua condanna a morte.

E così sono di nuovo qui, stavolta per pochissimi giorni. Il viaggio è sempre un'odissea. Parto ieri mattina da Trieste per Roma. Il volo è alle sette e venti, per cui mi devo svegliare (dopo tre orette scarse di sonno) verso le quattro. Arrivo alla stazione dei pullmann e incontro una folla di zombi tra cui con un po' di disappunto mi confondo perfettamente. Se il pullmann fosse diretto ad Abilene, Texas invece che a Ronchi dei Legionari, FVG, potrebbe essere un horror di serie B.

Alcuni degli zombi stanno tornando a casa dopo una serata lunga e scendono prima dell'aeroporto. Arriviamo al capolinea e scendiamo. C'è un odore fortissimo di brioche appena sfornate, che vado immediatamente ad assaggiare. sono addirittura in anticipo per il volo e mi imbarcano direttamente su quello prima. Aspetterò a Roma.

Passiamo sul delta del Po, sembra un labirinto. Quando ci avviciniamo a Roma facciamo una lunga spirale e quando attraversiamo le nuvole siamo di nuovo dalla parte del mare.

Fiumicino mi sembra addirittura meglio organizzata dell'ultima volta, sono perplesso e stupito.

Ho tante ore di tempo, giro tra i negozi, provo roba e cerco di immaginare dove va la gente.

In volo non succede nulla di speciale. Le luci restano spente per la maggior parte del tempo (sospetto per risparmiare sul numero di pasti, ma non sono sicuro) e mi vedo un paio di film: "The international" e "He's Just Not That into You". Con dodici ore di viaggio cosa pretendete che guardi... Anche considerato che "The Reader" e "Gran Torino" li avevo già visti. Studio qualcosa.

Il pilota deve avere una passione innaturale per le linee spezzate e la traccia rossa sullo schermo in centro al corridoio ricorda i film di Indiana Jones.

A Narita devo consegnare un questionario sulla febbre suina, mentre degli addetti controllano la temperatura della gente con telecamere a infrarossi. Visto, impronte digitali e sono di nuovo qui.

Sul Narita Express confermo che il Giappone è pieno di verde. Le impressioni che avevo avuto la prima volta ritornano tutte, ma sono familiari. Conosco la strada per la guesthouse: Shinjuku-Takadanobaba-Waseda. Il ragazzo alla reception ha un attimo di stupore quando vede che so dove è l'aspirapolvere. Gli dico che sono già stato qui, non sono un veggente.

Lascio la mia roba e raggiungo il campus, dove incontro Yuasa. Sulla strada noto che hanno demolito un edificio vicino al parco e il convenient store davanti alla Waseda è stato chiuso. La torre azzurra e grigiain mezzo al campus è diventata argentata. Mangiamo riso al curry e ci mettiamo lentamente a lavorare. L'afa è terribile.

Quando incontro i professori Tasaki e Ohba mi chiedono come mi trovo a Trieste: benissimo.

La sera mangiamo Okonomiyaki (una specie di pizza cucinata alla piastra sul tavolo) a Shinjuku e me ne torno a dormire.